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Mondiale di Formula 1 - Stagione 2018

Ultimo Aggiornamento: 25/11/2018 18:10
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09/07/2018 13:11

Vettel: “Ferrari, che vittoria a casa loro! Bottas? L’ho sorpreso”

Il tedesco si gode il trionfo di Silverstone:
“Sono felice, la Safety Car ha un po’ rimesso in gioco tutto,
ho sorpassato Valtteri in un punto dove non ero nemmeno sicuro di chiudere la curva.
Il collo? Con tutta quell’adrenalina non mi sono accorto di niente”


“È una grande giornata, a casa loro! Sono davvero felice”. Sebastian Vettel eccezionale a Silverstone. Il tedesco ha appena tagliato il traguardo del GP di Gran Bretagna, vinto davanti all’idolo di casa Lewis Hamilton, e non nasconde la sua gioia. Per la Ferrari il successo vale doppio perché consente al tedesco di allungare in classifica sui rivali della Mercedes. Ma oggi c’è da celebrare soprattutto la gara perfetta del quattro volte iridato, che nel finale, complice una Safety Car, ha cambiato le gomme e dovuto ricostruire il primo posto sorpassando Valtteri Bottas. Il sorpasso con gomme fresche era prevedibile, ma di scontato non c’è mai niente.


RIMESCOLATO — “Eh si la Safety Car ha rimescolato le carte - ha detto Seb, che fino a quel momento era saldamente in testa - credo di aver sorpreso Valtteri passandolo in un punto in cui non ero nemmeno sicuro di completare la curva. Per fortuna tutto è andato bene. Comunque è stato un duello al limite perché in rettilineo perdevo un po’ di aderenza dietro alla Mercedes, specie con le gomme soft. Per fortuna ce l’ho fatta”. E dire che ha corso menomato per il torcicollo: “Avevo tanta adrenalina che non mi sono accorto del dolore. Magari stanotte non sarà così, ma non importa. La gara è stata stupenda e penso sia piaciuta anche al pubblico. La macchina è veloce e gli aggiornamenti hanno funzionato in qualifica e in gara”.

FELICE — Vettel racconta ancora il suo GP: “La partenza è stata importante, sono felice per la squadra, portiamo la bandiera inglese a Maranello. Con Valtteri è stato bello, finire la gara così è speciale. È importante che la macchina sia forte, gli aggiornamenti hanno funzionato molto bene, tutto il weekend siamo stati veloci, solo in qualifica non siamo stati perfetti ma in gara siamo stati grandi ed è arrivata la vittoria”.

PARLA KIMI — Kimi Raikkonen ha chiuso sul podio, malgrado la penalità di 10 secondi per aver colpito Lewis Hamilton dopo due curve. “Ho avuto un bloccaggio - dice - e ho finito per prendere Hamilton, lui per colpa mia si è girato. L’errore è stato mio, va bene così, meritavo la penalità. L’ho presa e subito sono tornato a lottare, va bene lo stesso. Senza l’errore e la penalità la gara sarebbe andata ancora meglio, ho fatto tutto il possibile, ci possono pure essere visioni diverse per quel che ho fatto, ma è andata così”.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
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09/07/2018 13:13

Hamilton, niente mano a Raikkonen:
"La Ferrari? Tattiche interessanti"

Lewis polemico per l’incidente con Kimi al via:
“Il problema della mia gara? Che la Ferrari mi ha colpito.
Però lotteremo sempre. Ringrazio il pubblico per il grande sostegno”


“La Ferrari? Tattiche interessanti le loro... Però faremo di tutto per combatterli e migliorare nelle prossime gare. Ringrazio davvero tanto il pubblico per il supporto che ci ha dato”. È un Lewis Hamilton polemico col Cavallino quello che sul podio di Silverstone ha commentato il secondo posto nella gara di casa. Un GP che è stato pesantemente condizionato al via dal contatto con Kimi Raikkonen, che ha sbagliato la frenata e lo ha colpito facendogli fare un testacoda. Lewis è ripartito dal fondo e ha dato vita a un stupenda rimonta, chiusa però dietro alla Ferrari del rivale diretto per il titolo, Sebastian Vettel.


NIENTE STRETTA — Così Hamilton, che sul podio non ha stretto la mano a Raikkonen, si deve accontentare: “Mi spiace per la gente non aver vinto ma grazie lo stesso. Ho lottato, non ho mollato mai e non mollerò mai. Il team ha fatto un lavoro fantastico, c’era tantissima pressione. Abbiamo lottato e cercheremo di lottare. Ero ultimo ma credevo comunque di poter vincere. dovevo mantenere questa mentalità per recuperare posizioni. Il problema della mia gara? La Ferrari che mi ha colpito...”.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
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09/07/2018 13:17

Mercedes-Ferrari, che scintille.
"Incompetenti". "Vergognatevi"

Wolff cita l’ex d.t. ferrarista Allison che ha parlato di volontarietà o incompetenza
per gli incidenti di Vettel e Raikkonen in Francia e Inghilterra.
Arrivabene non ci sta: “Ha lavorato anni da noi, sia elegante e impari a perdere”.
Poi Wolff: “Era una battuta. Ma è seccante”


“Se veramente ha detto una cosa del genere, dovrebbe vergognarsi”. Maurizio Arrivabene, team principal della Ferrari, risponde a muso duro alla Mercedes. Il team principal di Stoccarda Toto Wolff, riportando le parole dell’ex direttore tecnico del Cavalllino James Allison, avrebbe parlato di “volontarietà” o “incompetenza” commentando il nuovo incidente alla partenza, stavolta fra Raikkonen e Hamilton, che ha penalizzato il suo pilota.

MOLTI ANNI — “Ha lavorato molti anni a Maranello - il riferimento di Arrivabene ad Allison - e due lire da Maranello le ha portate via. Bisogna essere eleganti e saper perdere. Se vogliono insegnarci a essere dei gentleman, cominci lui per primo. Mi ha dato fastidio, incompetente a chi? Chi è lui per giudicare un pilota? Che vada a guardarsi le telemetrie: Hamilton è partito male e Raikkonen se l’è ritrovato addosso e c’è stato quel contatto. Se ha scherzato ci ridiamo sopra, altrimenti vale quello che ho detto”.

TOTO REPLICA — Toto Wolff, intervistato da Sky, ha poi corretto il tiro spiegando che la sua era una battuta anche se, ha ammesso, “è stancante quando succedono queste cose, è la seconda volta in tre gare che quelli della Ferrari rovinano la gara a pilota e squadra” riferendosi anche al contatto fra Vettel e Bottas in Francia. “Sono stati incidenti di gara, ma per due volte ci abbiamo rimesso noi, è seccante. In ogni caso di deliberato non c’era sicuramente nulla”.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
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22/07/2018 00:47

Germania, gran pole di Vettel! Guaio Hamilton: scatta 14°

Grande prova del tedesco della Ferrari che centra il miglior tempo davanti a Bottas,
Raikkonen e Verstappen e ha una grande occasione grazie al disastro Mercedes:
l’inglese ha finito la Q1 spingendo la sua W08 in panne. Dovrà partire in settima fila



Lewis Hamilton che spinge la sua Mercedes in panne e Sebastian Vettel che festeggia la pole position davanti al pubblico di casa sono le immagini clou delle qualifiche del GP di Germania. Lewis ha dovuto parcheggiare la macchina al termine della Q1 e questo significa che il grande rivale della Ferrari nel Mondiale dovrà scattare dalla 14ª posizione, un vero disastro. Un bell’aiuto per la Ferrari, che invece scatterà con Seb in pole position e potrà aumentare il vantaggio in classifica in un momento cruciale di questa stagione.

ROSSA IN FORMA — La pole della Ferrari è la nuova dimostrazione della grande forma della SF71H, che fin dal venerdì aveva mostrato un ottimo bilanciamento sul tracciato di Hockenheim. E poi c’è Vettel che ha ritrovato convinzione e fiducia: fantastica la pole di oggi davanti a un Valtteri Bottas che fino all’ultimo ha fatto soffrire i tifosi del Cavallino, togliendo il miglior tempo a Vettel al suo ultimo tentativo. Ma il tedesco ha risposto da campione, con un giro perfetto in cui ha dato tutto. E domani potrà scattare davanti a tutti. In seconda fila l’altra rossa di Kimi Raikkonen e la Red Bull di Max Verstappen. Quinto e sesto tempo per le Haas motorizzate Ferrari di di Kevin Magnussen e Romain Grosjean.

COSÌ Q1 E Q2 — In Q1 il miglior tempo lo aveva stabilito Vettel davanti a Raikkonen e alle due Mercedes di Bottas e Hamilton, che però, come detto, ha dovuto chiudere mestamente le sue qualifiche spingendo la W08. Lo aspetta un GP in rimonta tutt’altro che semplice. In Q2 è stato Bottas il più veloce davanti a Verstappen, Raikkonen, e Vettel. Eliminati Alonso, Sirotkin, Ericsson, Hamilton e Ricciardo. Domenica alle 15.10 il via del GP.

Gasport

Fonte: Gazzetta dello Sport
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22/07/2018 00:51

Vettel: “Ferrari, che adrenalina! Non vedo l’ora che sia domenica”

Il tedesco felice per la pole e la macchina:
“Ho capito subito di avere una vettura velocissima,
dovevo solo tirare fuori la prestazione e fare il giro, ci siamo riusciti.
Bellissimo davanti a questo pubblico”.
Raikkonen: “La macchina c’è, abbiamo potenziale”



“Ho capito subito che avevo in mano una macchina velocissima, bisognava tirare fuori qualcosa dalla monoposto e ci sono riuscito, bellissimo!”. È un Sebastian Vettel felice quello che commenta le qualifiche del GP di Germania, chiuse con la pole position della Ferrari che equivale alla numero 55 della sua carriera. Una Ferrari che vola, a sentire le parole del tedesco, gongolante per avere a disposizione una vettura superlativa. Da sfruttare, e lui ce l’ha fatta.

ADRENALINA — “Nel complesso non è stata una passeggiata - ha commentato il tedesco - stamattina ci siamo svegliati con nuvole e pioggia, poi è stato sorprendente come la pista si sia sciugata in fretta tra le terze libere e le qualifiche”. Dove Seb ha capito che avrebbe potuto essere una grande giornata: “In qualifica la macchina è stata un vero piacere - ha detto il quattro volte iridato - a volte succede di fare un giro veloce e di capire di avere in mano una grande macchina. Continuavo a migliorare e sapevo che si trattava solo di fare il giro veloce”.

EMOZIONE — “Uscendo dal Q2 sapevo che dovevo tirare fuori qualcosa dalla macchina e da me stesso - ha proseguito Seb - sono stato contento di entrambi i giri fatti. Ho sentito l’adrenalina che pompava dentro ed è una bella sensazione. Sono felice del lavoro che abbiamo fatto anche nella notte per spremere prestazione, la sensazione è davvero di grande velocità. E poi fare la pole qui a pochi chilometri da casa, con tutto questo pubblico vestito di rosso e dei colori tedeschi è bellissimo, non vedo l’ora che arrivi domani”.

KIMI COSÌ COSÌ — Un po’ meno contento del terzo posto Kimi Raikkonen: “Un risultato così così, non è negativo ma ho fatto un errore alla 12 e questo mi è costato. Nel 2° tentativo sono stato più cauto per non perdere posizioni. L’auto comunque andava bene e c’è materiale per domani”.

PER MARCHIONNE — "Io posso parlare per la squadra corse, che è qui in pista ad Hockenheim. Gli dedichiamo la pole di oggi, visto che per la gara di domani non c'è certezza. Per questo, insieme alla squadra gli dedichiamo la pole e siamo vicini a lui e alla sua famiglia": così a Sky il team principal della Ferrari, Maurizio Arrivabene, amico personale di Sergio Marchionne, il quale ha lasciato oggi le cariche operative in Fca per le precarie condizioni di salute.

Gasport

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22/07/2018 00:54

Marchionne in condizioni gravi.
Elkann: "E' stato leader illuminato”

Il presidente di Fca: “Sono addolorato per le condizioni di Sergio,
è stato un punto di riferimento ineguagliabile”


e condizioni di salute di Sergio Marchionne, dopo che in settimana "sono sopraggiunte complicazioni inattese" durante la convalescenza post - operatoria, "si sono ulteriormente aggravate nelle ultime ore". A comunicarlo "con profonda tristezza" una nota di Fca in cui si dice che "il dottor Marchionne non potrà riprendere la sua attività lavorativa". E' drammatica la spiegazione della giornata che ha sconvolto il mondo dell'economia italiana e mondiale, con una serie di svolte societarie che hanno coinvolto uno dei gruppi più importanti del Paese.

INGIUSTA SORPRESA — Il Consiglio di Amministrazione di Fca ha espresso "innanzitutto la sua vicinanza a Sergio Marchionne e alla sua famiglia sottolineando lo straordinario contributo umano e professionale che ha dato alla società in questi anni". Il presidente di Fca, John Elkann, ha detto: "Per tanti Sergio è stato un leader illuminato, un punto di riferimento ineguagliabile. Per me è stato una persona con cui confrontarsi e di cui fidarsi, un mentore e soprattutto un amico". "Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio - ha aggiunto -. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia. Il mio primo pensiero va a Sergio e alla sua famiglia".

UN MAESTRO — "Negli ultimi 14 anni - ha aggiunto Elkann - abbiamo vissuto insieme successi e difficoltà, crisi interne ed esterne, ma anche momenti unici e irripetibili, sia dal punto di vista personale che professionale. Ci ha insegnato a pensare diversamente e ad avere il coraggio di cambiare, spesso anche in modo non convenzionale, agendo sempre con senso di responsabilità per le aziende e per le persone che ci lavorano. Ci ha insegnato che l’unica domanda che vale davvero la pensa farsi, alla fine di ogni giornata, è se siamo stati in grado di cambiare qualcosa in meglio, se siamo stati capaci di fare una differenza. E Sergio ha sempre fatto la differenza, dovunque si sia trovato a lavorare e nella vita di così tante persone. Oggi, quella differenza continua a farla la cultura che ha introdotto in tutte le aziende che ha gestito e ne è diventata parte integrante". Elkann chiede a tutti "di comprendere l’attuale situazione, rispettando la privacy di Sergio e delle persone che gli sono più vicine".

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22/07/2018 00:58

F1, GP Germania, Hamilton deluso:
“Il podio? Non credo sia possibile”

L’inglese affranto per il guaio che lo ha appiedato al termine della Q1 e che lo costringe ad una gara ad handicap:
“Non ho capito cosa sia successo, forse un problema allo sterzo. Mi hanno detto di fermarmi”



Per Lewis Hamilton la partenza del GP di Germania sarà ad handicap visto che partirà in 14ª posizione per via del problema che l’ha bloccato alla fine della Q1. “Non ho capito cosa sia successo - dice - ovviamente cercavo di portare la macchina in pista, ma mi hanno detto di fermarmi e allora ho cercato di spingere ma poi ho capito che dovevo fermarmi. È solo la mia voglia di non arrendermi mai” afferma il campione del mondo della Mercedes che poi esclude che sia stato il suo passaggio sul cordolo a creare il problema.

NON È IL CORDOLO — “No, abbiamo sfruttato il cordolo nello stesso modo in ogni giro - afferma - prima del cordolo credo ci sia stata una rottura dello sterzo”. Quindi sulle sue possibilità di rimontare e lottare per le posizioni del podio, conclude: “Non credo sia possibile perché è una delle piste peggiori per i sorpassi. Farò quello che posso e vedremo”.

PARLA BOTTAS — Ci ha pensato Valtteri Bottas a salvare l’onore della Mercedes. Il finlandese è stato grande, costringendo Sebastian Vettel a una grande prestazione per strappargli la pole: “Ho dato tutto quello che avevo, ma loro erano più veloci - ha detto il finlandese, che in questo weekend festeggia il rinnovo di contratto con la Mercedes per il 2019 - forse avrei potuto limare un altro decimo, non di più. La verità è che Sebastian è stato più bravo. Comunque vediamo domani, a livello di passo gara siamo vicini”.

GASPORT

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22/07/2018 17:17

Germania, trionfa Hamilton.
Delusione Ferrari: Vettel sbatte sul più bello

L’inglese ha rimontato dal 14° posto e grazie a un errore del tedesco
(che era in testa) sulla pista umida per la pioggia caduta a tre quarti gara,
ha vinto e ritrovato la vetta del Mondiale.
Bottas 2° completa il trionfo Mercedes, Raikkonen terzo


Sembrava fatta, sembrava la vittoria perfetta da dedicare a Sergio Marchionne. Invece Sebastian Vettel ha sbattuto al 52° giro al Motodrom, con la pista bagnata per una pioggia beffarda, iniziata a cadere mentre la Ferrari stava comandando agevolmente la gara che avrebbe potuto definitivamente lanciare Seb nel Mondiale, con Lewis Hamilton in difficoltà. E invece non è stato così. Proprio Hamilton è passato dall’Inferno al Paradiso, dopo le terribili qualifiche di ieri che lo avevano relegato al 14° posto. Mentre Seb andava a sbattere contro le barriere, l’inglese, autore di una rimonta stupenda, ha scavalcato Kimi Raikkonen e Valtteri Bottas, andando a vincere una gara che ora lo rilancia prepotentemente in testa al campionato. Il trionfo Mercedes è stato completato dal 2° posto di Bottas, mentre la Ferrari mastica amarissimo e porta a casa il podio con Raikkonen.

CRITICHE — Pare proprio una stagione in cui essere in testa non porta molta fortuna. Ma è anche vero che a questi livelli gli errori si pagano molto cari e per Vettel il rimpianto è enorme. E non è nemmeno difficile prevedere il coro di critiche che ora si abbatteranno sul tedesco, perché questa è stata un’altra sbavatura, costata uno zero devastante, più per il morale che per la classifica. La pista umida è un alibi che purtroppo non può reggere.

IL VIA — Al via Seb aveva sfruttato bene la pole di ieri, era scattato bene e aveva sfilato Bottas alla prima curva, mettendosi nella miglior posizione possibile. Il finlandese ha mantenuto la seconda posizione e dietro di lui si è messo Raikkonen, che è riuscito a contenere gli attacchi di Max Verstappen. Poi Magnussen davanti a Hulkenberg. Vettel ha fatto subito il ritmo, allungando su Bottas che si è ritrovato a in 15 giri già a 4”. Hamilton, scattato 14°, ha velocemente recuperato fino al 5° posto, quando la Ferrari gli ha però messo davanti Raikkonen, richiamato per il cambio gomme ai box e poi uscito proprio davanti all’inglese.

IL PIT STOP — Si è così arrivati al momento del pit stop dei primi tre, con Vettel entrato al 25° giro e uscito dietro a Raikkonen, ma davanti a Hamilton, ancora senza soste. Al 28° giro è stato Bottas a rientrare, seguito da Verstappen al 29°. Nei giri successivi Vettel si è portato nella scia di Raikkonen, iniziando ad accusare un surriscaldamento delle gomme . Al 40° passaggio è arrivata dal muretto l’indicazione al finlandese di far durare i pneumatici e così Vettel è passato nuovamente al comando.

ECCO LA PIOGGIA — Poi, 45° giro, inattesa e beffarda (per la Ferrari) è arrivata la pioggia, iniziata a cadere in un unico punto del tracciato. Che fare? Cambiare le gomme o no? Hamilton prima della pioggia era rientrato montando le ultrasoft e ha iniziato a volare. Hanno provato l’azzardo delle intermedie Leclerc, Alonso e Verstappen, ma l’acqua è diminuita e sono tutti dovuti tornare a rimettere le slick. Hamilton come una furia ha rimontato e il cielo lo ha aiutato. L’acqua è di nuovo aumentata e al 52° giro il clamoroso colpo di scena: Vettel è uscito di strada al Motodrom, davanti al suo pubblico. Hamilton è invece andato a prendersi 25 punti che ieri probabilmente aveva già dato per persi. Ma sbagliare, contro uno come Lewis, è sinonimo di suicidio.

Giusto Ferronato

Fonte: Gazzetta dello Sport
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23/07/2018 11:01

Hamilton col brivido: investigato, ma alla fine resta vincitore

L’inglese della Mercedes ha attraversato la linea che separa
la corsia box dalla pista violando il regolamento sportivo:
ha ricevuto una reprimenda.
I commissari: “Il team ha spiegato l’errore con la confusione del momento,
il pilota ha ammesso l’errore e non c’è stato pericolo per gli altri piloti”



Lewis Hamilton resta il vincitore del GP di Germania (LEGGI LA CRONACA DEL GP). Alle 18.01 la Fia aveva diramato un documento in cui il pilota inglese e il team Mercedes venivano convocati in direzione gara per riferire di una violazione del regolamento sportivo. Hamilton in gara aveva infatti attraversato la linea che separa la pista dall’ingresso in corsia box: il regolamento proibisce l’attraversamento, esclusi casi di forza maggiore. Ascoltato dai commissari, però, alla fine ha ricevuto una reprimenda e ha mantenuto la vittoria.

L'INFRAZIONE — Il fattaccio al 53° giro: l’inglese, che aveva imboccato la corsia box per cambiare le gomme in regime di Safety Car, uscita per far rimuovere la Ferrari di Vettel, su indicazione del team ha cambiato idea tagliando direttamente sull’erba per rientrare in pista . La manovra è finita sotto indagine ma il pilota della Mercedes ha mantenuto il successo dopo aver spiegato la manovra in direzione gara.

C'ERA CONFUSIONE — Nel motivare la decisione, la direzione gara ha spiegato che “l’infrazione c’è stata, ma il team ha spiegato l’errore con la confusione all’interno della squadra e il pilota ha ammesso l’errore, avvenuto durante regime di Safety Car. In nessun momento c’è mai stato alcun pericolo per qualsiasi altro concorrente” hanno scritto i commissari.

Gasport

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23/07/2018 11:04

Hamilton: "Ci ho sempre creduto. E con la pioggia anche di più..."

L’inglese felice per la vittoria in Germania:
“Mi sono svegliato alla grande e in griglia mi sono detto che avrei dovuto riprendere tutti quelli davanti.
Con la pioggia ho capito che avrei avuto un’opportunità. E le gomme ultrasoft in quelle condizioni erano le migliori”



Ne ho corse di gare, ma vincerne una così...”. Lewis Hamilton ha ribaltato in Germania una gara dal destino che pareva segnato, soprattutto dopo le qualifiche di sabato, chiuse al 14° posto per un problema allo sterzo al termine della Q1. Ma il campione inglese si è ribellato al destino e ha vinto, ringraziando sicuramente l’errore di Sebastian Vettel, la pioggia, ma anche la sua guida. E come ha spiegato dopo la gara, la convinzione di potercela fare malgrado le difficoltà.

SVEGLIATO BENE — “Onestamente mi sono svegliato stamattina e mi sentivo alla grande - ha detto Lewis - speravo, speri sempre di avere la convinzione di poter ribaltare la situazione. In griglia mi sono detto che dovevo riprendere subito chi era davanti. Ho fatto il primo stint molto lungo con le gomme soft, e non potevo reggere ancora molto perché erano finite. Un peccato perché mi avevano detto che la pioggia sarebbe arrivata presto. Ho capito che avrei avuto una possibilità quando è iniziato a piovere, sapevo che avrei avuto un’opportunità perché sulle gomme ultrasoft guadagnavo in alcuni giri anche 3 secondi e così mi sono detto di farmi sotto e buttarmi nella mischia”.

PISTA DIFFICILE — I giri successivi non sono stati comunque facili: “La pista è diventata sempre più complicata, però vedevo che riprendevo i primi, (che avevano le soft; n.d.r.) le ultrasoft in quelle condizioni di temperatura erano migliori, poi c’è stata la Safety Car e non sapevo che non avrei mai mollato. Un punto cruciale della stagione? Direi di sì, tanti momenti cruciali sono avvenuti ma l’errore di Sebastian oggi ha favorito noi, regalandoci una doppietta. Ne ho fatte di gare, ma questa è tra le migliori che abbia mai fatto”.

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23/07/2018 11:08

Vettel amaro: "L’avevamo in tasca. Ma poi ho sbagliato..."

Il tedesco non nasconde la responsabilità per l’uscita di pista del 52° giro:
“Stavamo gestendo bene tutto, le gomme andavano bene.
Sono arrivato tardi in frenata, errore minimo ma di impatto enorme sul risultato”


“L’avevamo in tasca, poi quell’errore... Piccolo, ma enorme per il risultato finale”. Sebastian Vettel vorrebbe dimenticare tutto con la stessa velocità con cui la Ferrari lo ha sospinto in questo fine settimana. Ma non si può. L’errore del 52° giro, quando era al comando del GP di Germania, pesa molto oggi e nell’economia di questo campionato. Ma la Ferrari spera non pesi in modo decisivo.

GOMME FREDDE — Ma che è successo? “Credo che le gomme andassero ancora bene e fossero ancora le migliori - ha detto il tedesco - ma ho commesso un errore piccolo arrivando tardi in frenata. Credo che fino a quel punto avevamo gestito bene tutto. Ho sbagliato io, avrei dovuto fare meglio, non è stato l’errore più grosso che abbia mai fatto, ma è stato quello più pesante da pagare”.”Sono piu deluso che arrabbiato, non è stato un errore enorme a mio parere, ma l’impatto sul risultato della gara è stato enorme. La gara era in tasca, stavamo gestendo, la pioggia proprio oggi non ci voleva”. Poi però, anche un moto d’orgoglio: “Quello che è accaduto non si può cambiare, si può cambiare quello che deve ancora accadere. Non credo che ci sia bisogno di mostrare ancora quello che siamo capaci di fare. Siamo stati competitivi dappertutto, per cui non vedo l’ora di correre in Ungheria”.

KIMI E IL SORPASSO — Il terzo posto di Kimi Raikkonen ha minimamente mitigato il bilancio per la Ferrari. Per il finlandese anche un momento delicato in gara, quando gli è stato chiesto di far passare Vettel: “Il sorpasso? Ci sono regole chiare però non era del tutto limpido cosa mi chiedevano dai box in quel momento. Ero veloce, era il momento in cui ero idealmente sulle due soste ed è successo questo. È cambiato un po’ tutto alla fine, sapevamo che la pista era insidiosa, scivolosa in diversi punti. Il terzo posto è comunque positivo. Se era difficile guidare in queste condizioni? Non saprei, io ho guidato solo la mia macchina, in passato è stato sempre difficile in questo tipo di condizione con poca pioggia, sono rimasto sorpreso dall’aderenza su questa pista, ma quando vai troppo veloce in una pista così corri il rischio”.

PARLA ARRIVABENE — “In un week end così particolare, sarebbe stato importante portare a casa una vittoria, e la nostra macchina aveva dimostrato di essere all’altezza del compito. Purtroppo le cose non sono andate in questo modo - ha detto il team principal Maurizio Arrivabene - Kimi ha disputato una bella gara, terminando sul podio. Ripartiamo subito per l’Ungheria, decisi a dare il massimo prima della pausa estiva”.

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23/07/2018 11:11

Marchionne in terapia intensiva. "Condizioni irreversibili"

Nessuna novità al momento arriva da Zurigo.
Secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, l'ex amministratore delegato di Fca è in condizioni “stazionarie”




Non ci sono novità da Zurigo sullo stato di salute dell'ex amministratore delegato di Fca, Sergio Marchionne. Ricoverato in terapia intensiva, secondo quanto riporta l'agenzia Ansa, è in condizioni “irreversibili e stazionarie”. La notizia non viene confermata dall’azienda, né oggi sono previsti bollettini medici. Ieri si è anche appreso da fonti del Quirinale che anche il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto contatti con i vertici di Fca per informarsi delle condizioni di Marchionne. E in serata è arrivato anche il commento del presidente del Consiglio Giuseppe Conte: "Apprendo con profondo dispiacere le ultime notizie riguardanti le condizioni di Sergio Marchionne. In questo momento il mio commosso pensiero va ai suoi familiari".

IL RICOVERO — Marchionne è ricoverato da oltre tre settimane all’Universitatsspital, l’ospedale universitario che sorge su una delle colline che si affacciano sul lago di Zurigo. Qui ha subito un intervento alla spalla destra per cui era previsto un breve periodo di convalescenza. Le sue condizioni si sono improvvisamente aggravate nei giorni scorsi, tanto da accelerare il processo di transizione nel gruppo automobilistico. Si parla di terapia intensiva e di condizioni irreversibili. Di ufficiale non c’è nulla, la famiglia non parla, l’azienda non conferma e neanche dall’ospedale arrivano bollettini medici. L’accesso ai media è off-limits, difficile superare il cordone, discreto ma fermo, della security.

IMPENSABILE — Di certo, fino ad ora, ci sono solo le parole di ieri di John Elkann: “Sono profondamente addolorato per le condizioni di Sergio. Si tratta di una situazione impensabile fino a poche ore fa, che lascia a tutti quanti un senso di ingiustizia”. Ed è carica di tristezza anche la lettera che il presidente di Fca ha scritto ai dipendenti sottolineando che le condizioni di Marchionne “sono purtroppo peggiorate nelle ultime ore e non gli permetteranno di rientrare in Fca”. L’ultima apparizione del top manager risale allo scorso 26 giugno a Roma per la consegna di una Jeep Wrangler all’Arma dei Carabinieri per servizi di controllo sulle spiagge romagnole.

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25/07/2018 17:05

Marchionne, genio del 2000: ha rilanciato Fiat e Ferrari

Chiamato da Umberto Agnelli per salvare la Casa torinese nel 2004,
l'imprenditore abruzzese ci è riuscito e ha poi creato la mega alleanza con Chrysler.
E anche al Cavallino si sono visti i frutti del suo lungimirante lavoro:
da due anni le rosse sono da titolo



Il lungo addio di Sergio Marchionne. Oggi che non c'è più, il mondo intero piange l'illuminato imprenditore nato a Chieti nel giugno del 1952 e diventato celebre nel nuovo millennio, quando nel 2004 accettò la sfida e si gettò in un’impresa che pareva impossibile, salvare la Fiat dal fallimento. Barzelletta? Utopia? No, realtà, grazie a Marchionne che riuscì a risanare e a rilanciare lo storico marchio italiano, lavorando fino all’ultimo per mettere a punto i piani del futuro. Lo scorso primo giugno li ha illustrati a Balocco.

SCELTE — Marchionne, uomo capace di fare scelte impopolari, protagonista del duro scontro frontale con la Fiom, negli stabilimenti e nelle aule dei tribunali, sul nodo della governabilità delle fabbriche contro assenteismo e conflittualità diffuse. Una condizione per investire a Pomigliano e poi a Mirafiori, dove la maggioranza dei lavoratori approva gli accordi. Un altro fronte, destinato a ridisegnare le relazioni industriali, Marchionne lo ha aperto con Confindustria, annunciando a fine 2011 l’uscita dall’associazione. Una decisione clamorosa perché all’inizio del '900 la Fiat era stata uno dei suoi soci fondatori. E oggi Boccia, all'epoca vice della Marcegaglia ricorda al Corriere della Sera che anche quella volta Marchionne fece la scelta giusta: "Quello scisma ci è servito per maturare". Studi in Canada (tre lauree in Filosofia, Economia, Giurisprudenza e master in Business Administration), domicilio in Svizzera, dove abita l’ex moglie, due figli, Marchionne, l’uomo dal maglioncino nero, ha vissuto gli ultimi anni tra Torino e Detroit, guidando la rivoluzione che ha portato in Borsa Cnh Industrial e Ferrari.

AL CAVALLINO — A Maranello, dove ha preso le redini della Ferrari nel 2014, sarebbe dovuto rimanere fino al 2021, due anni ancora dopo l’addio a Fca. Il 2014 non è l’anno migliore: è l’anno che segna l’inizio dell’era dei motori turbo-ibridi, del dominio della Mercedes. Ma Marchionne è tenace, capisce l’importanza di una Ferrari di nuovo in vetta alla Formula 1 e mette in piedi un ingente piano di investimenti e una riorganizzazione interna che nel 2017, e soprattutto quest’anno, riportano le prestazioni della monoposto rossa in grado di competere per il titolo mondiale.

CHIAMATO DA AGNELLI — Un manager al centro anche delle relazioni politiche mondiali, da Obama a Trump, che in Italia ha respinto l’invito di Silvio Berlusconi a candidarsi con il centrodestra e ha avuto una lunga luna di miele con l’ex premier Matteo Renzi dal quale ha poi preso le distanze. A Torino Marchionne lo aveva portato Umberto Agnelli, che lo aveva conosciuto in Sgs e lo aveva voluto nel consiglio di amministrazione. Il primo giugno 2004, pochi giorni dopo la morte di Umberto, è l’uomo scelto per guidare la rinascita, con Luca di Montezemolo presidente e John Elkann vicepresidente.

ROTTURA CON GM — Sul fronte finanziario i primi successi del manager italo-canadese sono la rottura dell’alleanza con Gm, che impedisce l’acquisto di Fiat Auto da parte della casa Usa e l’accordo con le banche sul convertendo da 3 miliardi di euro, grazie al quale gli Agnelli mantengono il controllo. Marchionne, che il 17 febbraio 2005 diventa anche amministratore delegato dell’auto (solo Cesare Romiti aveva tenuto le due cariche), lancia a Torino la Grande Punto e vara un piano che prevede entro il 2008 investimenti per 10 miliardi. I conti del 2005 sono quelli della svolta: il gruppo registra, per la prima volta dopo cinque anni, un utile di 1,4 miliardi e il risultato della gestione ordinaria è venti volte superiore a quello del 2004. Quando presenta i conti 2006, Marchionne parla di una Fiat finalmente uscita dall’emergenza e a suggellare la rinascita arriva il 4 luglio 2007 la nuova 500 presentata con una grande festa a Torino.

L'INTUIZIONE FCA — La crisi del 2008 costringe il Lingotto a modificare i piani e richiede un massiccio ricorso alla cassa integrazione. "Il 2009 - ammetteva Marchionne - sarà l’anno più difficile della mia vita perché sono state spazzate via le condizioni sulle quali avevamo definito i nostri programmi". Il 2009 è però anche l’anno del salvataggio di Chrysler dal fallimento, con la trattativa con il Tesoro Usa e i sindacati americani e la benedizione da parte del presidente Barack Obama. L’operazione da cui è nata Fiat Chrysler Automobiles, sesto produttore mondiale di auto, con domicilio fiscale a Londra e sede legale trasferita dopo 115 anni da Torino ad Amsterdam, quotata a Milano e a Wall Street. Ultimo atto a Balocco nel Capital Market Day di Fca l’annuncio del traguardo del debito zero e di un piano di 45 miliardi di euro di investimenti con al centro vetture premium e l’auto del futuro. Un piano importante e bellissimo del quale però Sergio Marchionne non vedrà mai il finale.

Gasport

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29/07/2018 00:10

Ungheria, pole di Hamilton! Poi Bottas.
Ferrari solo in seconda fila

Nelle qualifiche bagnate dell’Hungaroring grande prova dell’inglese
che segna il miglior tempo davanti al compagno di squadra.
Raikkonen e Vettel meno efficaci devono accontentarsi del terzo e quarto posto. Solo 7° Verstappen.
Domenica il GP alle 15.10


Sembrava tutto apparecchiato per la pole delle Ferrari, velocissime sull’asciutto. Ma le qualifiche non si sono disputate sull’asciutto. All’Hungaroring è arrivata la pioggia e come sette giorni fa a Hockenheim le Ferrari sono andate in bambola. Le Mercedes ne hanno approfittato e quando c’è una porta aperta è Lewis Hamilton la volpe a far strage nel pollaio. L’inglese si è preso la pole position del GP d’Ungheria e con Valtteri Bottas al suo fianco le Frecce d’argento hanno ora la gara in pugno perché su questa pista sarà molto difficile sorpassare. Le rosse hanno messo Kimi Raikkonen e Sebastian Vettel in seconda fila, e a questo punto la speranza è che su una gara asciutta vengano fuori i valori visti tra venerdì e sabato. Terza fila per Carlos Sainz e Pierre Gasly, solo 7° Max Verstappen con la Red Bull.

EMOZIONI IN Q1 — In Q1 tante emozioni per la pioggia che ha bagnato l’asfalto in modo significativo ma non completo. Perché appena le macchine hanno iniziato a girare, le traiettorie si sono asciugate e a metà della sessione le monoposto hanno cambiato le gomme passando dalle intermedie alle slick. Così i big si sono dovuti impegnare fino all’ultimo minuto, con Ricciardo che ha un po’ rischiato l’eliminazione. Non hanno passato il taglio Vandoorne, Leclerc, Ocon, Perez e Sirotkin.

COLPO VETTEL IN Q2 — In Q2 buon colpo della Ferrari che ha mandato subito in pista Vettel con gomma intermedia, mentre gli altri hanno provato ancora con le slick da asciutto. Un errore. Perché mentre l’ultimo settore bagnato consentiva a Vettel di spingere e fare il tempo, gli altri sono dovuti rientrare a montare le gomme da bagnato. Ma la pioggia aumentata di lì a poco ha garantito che il tempo segnato da Vettel al primo tentativo (1’28”636) divenisse inattaccabile: tutti gli altri si sono fermati a oltre due secondi. Le condizioni estreme hanno fatto una vittima illustre, Daniel Ricciardo. L’australiano della Red Bull non ha passato il taglio come Alonso, Hulkenberg, Ericsson e Stroll.

Gasport

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29/07/2018 00:13

F1, Hamilton: “Ferrari più veloci. Ma con la pioggia noi perfetti”

L’inglese felice per la pole dell’Hungaroring:
“È stato tutto difficile, siamo rimasti concentrati ed è andata bene perché con l’asciutto le rosse erano imbattibili per noi”.
Bottas: “In ottica gara la prima fila vale molto”


“È andata bene perché le Ferrari erano più veloci. È stato davvero complicato, all’inizio era accettabile e poi è stata una sfida davvero estrema: è stato come il belletto dovevamo cercare di andare sulle punte”. Lewis Hamilton racconta così la sua pole position del GP d’Ungheria conquistata con pista bagnata. Una pole che vale doppio perché dopo le prove libere, l’inglese le Frecce d’argento erano molto preoccupati dalla velocità delle Ferrari.

NERVOSI — “Eravamo un po’ nervosi - ha aggiunto Hamilton - sessione difficile perché all’inizio si è corso con l’asciutto e poi sul bagnato. Ma le chiamate della squadra sono state perfette, siamo rimasti calmi e la pole vale tanto perché sapevamo che con l’asciutto non saremmo riusciti a battere le Ferrari. Dopo la Germania è un grande momento per noi - aggiunge il pilota inglese - dobbiamo tenere le rosse dietro di noi”.

PARLA BOTTAS — Felice per aver contribuito alla prima fila Mercedes è l’altro pilota della Mercedes Valtteri Bottas: “Pensavo di avercela fatta per la pole ma è stato cruciale fare la prima fila, oggi poteva andare peggio per il team. Nelle ultime curve slittavo parecchio, sono contento di aver contribuito per il team perché in ottica gara abbiamo l’occasione di ottenere un risultato perfetto”.

Gasport

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29/07/2018 00:16

Vettel non molla: “Ferrari, si può vincere anche dalla 2ª fila”

Il tedesco resta carico per il GP malgrado il quarto posto in qualifica:
“Con l’asciutto eravamo in controllo della situazione, sull’acqua ci mancava qualcosa. Però la gara è lunga”.
Raikkonen: “Situazione non ideale ma domenica ci proveremo lo stesso”


“È stata una sessione complicata, sarebbe potuta andare in qualsiasi modo ma siamo riusciti a gestire abbastanza le gomme, ci mancava qualcosa ma è andata così”. Così Sebastian Vettel dopo il quarto posto ottenuto nelle qualifiche del GP di Ungheria, disputate sotto la pioggia.

CONCENTRAZIONE — “Credo che nell’asciutto eravamo in controllo della situazione, poi non è andata per il nostro verso - ha aggiunto il quattro volte iridato - ma domenica la gara è lunga, vedremo cosa potremo fare, credo comunque che potremo vincere. È meglio partire dal primo posto, ma siamo quarti e ci concentreremo per centrare la vittoria dal quarto posto”.

PARLA KIMI — Il terzo posto se l’è preso Kimi Raikkonen. “Ovviamente non è l’ideale, ma la cosa più importante e positiva è che la macchina sia stata guidabile ed anche piacevole da guidare sul bagnato” ha detto il finlandese. “Ho avuto un po’ di sfortuna nell’ultimo cambio gomme, non abbiamo trovato la stessa aderenza ed eravamo dietro a una Haas, non siamo riusciti a migliorare. C’è stato un cambiamento di condizioni netto rispetto a ieri altrimenti - ha aggiunto - saremmo riusciti a fare la pole con un certo margine. Non è andata così, ma domani ci proveremo lo stesso”.

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29/07/2018 18:47

Ungheria, vince Hamilton. Ferrari, Vettel limita i danni: è 2°

All’Hungaroring l’inglese della Mercedes precede il tedesco,
anche penalizzato da un pit stop lento,
che ha passato Bottas nel finale.
Terzo Raikkonen


Il re d’Ungheria è Lewis Hamilton, sempre più vicino a diventare un’altra volta re del mondo. Questo di Budapest era, avrebbe dovuto essere, circuito Ferrari. E invece ancora una volta Lewis, da fuoriclasse, ha preso tutti i vantaggi che aveva saputo costruirsi nelle pazze qualifiche bagnate di sabato. Ed è andato a prendersi il sesto successo all’Hungaroring, il quinto di stagione, davanti alle due rosse: secondo Sebastian Vettel, terzo Kimi Raikkonen. Così ora va in vacanza con 24 punti di vantaggio su Vettel.

IL VIA — Le cose che contano sono due: la scelta delle gomme, visto che la Q2 ha tolto gli obblighi e almeno potenzialmente scatenato la fantasia, e, ovviamente la partenza. Dunque Hamilton, Bottas e Raikkonen con le ultra soft; Vettel con le soft. Poi il via: Hamilton è primo, l’altro uomo Mercedes Valtteri Bottas secondo, quindi le Ferrari: Sebastian Vettel terzo, Kimi Raikkonen quarto. Il primo colpo di scena al 6° giro è il ritiro di Max Verstappen che in partenza era scattato dal 7° al 5° posto bevendosi Gasly e Sainz: per la sua Red Bull un problema alla Mgu-K. Dal muretto il capo, Chris Horner, è furibondo: “La Renault ci deve delle scuse”.

I PIT STOP — Poi l’unica cosa che conta sono i tempi dei pit stop dei big. Per i due scudieri finlandesi al 15° (Raikkonen) e 16° (Bottas). Hamilton si ferma e infila le soft al 25°: potrà farne altri 45 senza fermarsi più? Si scoprirà di sì. Vettel invece cambia gomme al 39. Intanto da dietro Daniel Ricciardo al via viene toccato da Marcus Ericsson, e poi si scatena. Nei primi 4 giri passa le due Force India, di Sergio Perez e Esteban Ocon, al 6° la McLaren di Vandoorne, al 9° l’altra, quella di Fernando Alonso, all’11° Grosjean, tra 16° e 17° supera Hartley e Sainz, al 21° Magnussen (con un capolavoro), al 27° Gasly, per andare a piazzarsi al 5° posto. Fa 44 giri con le soft, e quando rientra è sempre 5°. Il secondo pit di Raikkonen è al 38° giro, per mettere altre soft. Poi è una lunga attesa per arrivare a capire se tutte quelle gomme soft messe alla frusta dalle Mercedes dureranno su 50° e più dell’asfalto.

GRAN FINALE — A dieci giri dalla fine Hamilton è davanti con 15-17” sul compagno Bottas che ha gli stessi pneumatici dal 16° giro. Le Ferrari, Vettel e Raikkonen, sono appiccicate a Valtteri. E per Kimi è un’impresona, perché a differenza di tutti gli altri lui di soste ne ha fatte due, e in più per un problema non può bere, con questo caldo. La preparazione dell’attacco dura 5 giri. E finalmente al 65° eccolo: Seb lo prepara perfettamente, e tra le curve 1 e 2 lo piazza, Bottas tira la staccata fino in fondo, difende, al limite, e tocca la SF71H di Seb, che resta miracolosamente illesa. Tra loro si infila anche Kimi. Fiato sospeso, nessun danno alla Ferrari di Vettel, Mercedes di Bottas con l’ala anteriore danneggiata. Bottas viene attaccato da Ricciardo, altro contatto, con il finlandese che allunga la traiettoria e spedisce fuori pista l’australiano: riceverà a fine gara 10 secondi di penalità che non modificheranno la sua posizione. Daniel però ha solo rimandato l’attacco fino all’ultimo giro, dove lo piazza e gli riesce. Partito 16°, ha l’auto tutta danneggiata, ma chiude 4°. Bottas 5°. Rosse seconda e terza. Lewis Hamilton, lui è là davanti. Imprendibile.

Mario Salvini

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29/07/2018 18:50

F1 GP Ungheria, Hamilton:
“Ferrari più veloci, questa vittoria è un bonus”

L’inglese felice per il prezioso trionfo dell’Hungaroring:
“Giornata bellissima ma anche dura, sarà duro anche il resto del Mondiale,
sono stato bravo a gestire il passo e ringrazio il team”.
Bottas: “L’incidente con Vettel? Non mi ha lasciato tanto spazio”


"“Una giornata bellissima, con un pubblico fantastico. Abbiamo fatto un lavoro straordinario, sapevamo che le Ferrari sarebbero state molto veloci in questo weekend e aver portato a casa questi punti è sicuramente un bonus per noi". Così Lewis Hamilton ha commentato la vittoria nel GP dell’Ungheria, chiuso dal britannico davanti a Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.

SUDATA — “È stata una giornata dura e lo sarà il resto del Mondiale. Ho sudato tantissimo, è stata una gara di gestione passo. Ringrazio il team per il lavoro che hanno fatto - ha aggiunto Lewis - ora le vacanze? A me non piace stare sdraiato in spiaggia, farò tante attività, mi allenerò per prepararmi alla seconda parte di stagione. Sono contento per come siamo stati forti nelle ultime gare, sono contento per il grande lavoro e l’impegno che sta mettendo il team, loro meritano questa pausa e spero che continuino a spingere per il resto della stagione”.

BOTTAS DELUSO — Molto deluso Valtteri Bottas, che nel finale è stato protagonista di un paio di incidenti con Vettel e Ricciardo. Lui li spiega così: “Per me sono stati incidenti di gara. Con Seb mi stavo difendendo, avevo il muso dentro alla 2 e lui non mi ha lasciato tanto spazio, così con l’ala l’ho toccato. Con Daniel ho bloccato i freni e l’ho colpito. Oggi ho fatto gioco di squadra? Ho fatto il possibile e tutto andava bene finché Seb mi ha passato. Ora ho bisogno di una pausa, poi vedremo”.

Gasport

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29/07/2018 18:52

Vettel: “Volevamo di più, ma alla fine 2° è il massimo per la Ferrari”

Il tedesco si accontenta del piazzamento d’onore:
“Pensavamo di poter essere all’altezza di Lewis, è stata dura capire quando rientrare”.
Raikkonen: “Non è l’ideale, prendiamoci questi punti e pensiamo alla prossima gara”


"Il secondo posto non era quello che volevamo in questo weekend, ma era il massimo che potessimo ottenere oggi". Così Sebastian Vettel ha commentato il GP di Ungheria chiuso dal tedesco alle spalle del vincitore Lewis Hamilton e davanti al compagno di squadra Kimi Raikkonen.

PROBLEMI AL PIT STOP — "I problemi al pit stop? Non lo so, forse è rimasto un po' bloccato il posteriore. È stata una gara dura, eravamo un po’ fuori posizione per la velocità che avevamo, pensavamo di poter essere all’altezza di Lewis per il passo - ha spiegato il ferrarista - è stata una sorpresa, abbiamo provato a partire con le gomme più dure, mi sono trovato al terzo posto, è stato complicato capire quando rientrare".

PARLA KIMI — Anche Kimi Raikkonen si accontenta del podio: "Il doppio podio è il meglio che potessimo sperare per oggi - ha detto il finlandese - chiaramente è lontano dall’ideale, soprattutto per la partenza. Abbiamo dovuto alzare il piede da acceleratore. Dopo la sosta di Bottas non c’era possibilità di superarlo, l’unica opzione era quella di fermarsi di nuovo e poi riprovarci. Almeno una posizione l’abbiamo recuperata. Ma la velocità era ottima, potevamo fare di più. Prendiamoci questi punti e pensiamo alla prossima gara".

Gasport

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04/08/2018 00:27

Lauda, trapianto di polmoni: adesso è in gravi condizioni

Il presidente onorario della Mercedes ha subito l’intervento
chirurgico a Vienna e l’ospedale comunica che è avvenuto con successo:
“Ma non ci saranno dichiarazioni pubbliche”.
Secondo la tv austriaca ORF il tre volte iridato F1 è in condizioni molto gravi


Il tre volte campione del mondo di Formula 1, ed ex ferrarista, Niki Lauda si trova ricoverato in condizioni critiche all’ospedale viennese Akh, dove è stato sottoposto ad un trapianto di polmone per una seria malattia. È quanto ha reso noto stasera la Akh, la clinica universitaria di Vienna. Il 69enne, fondatore della compagnia aerea Niki e attuale presidente onorario della scuderia Mercedes, ha già alle spalle un trapianto di reni. “Il trapianto è stato eseguito con successo da Walter Klepetko, responsabile della Divisione di Chirurgia Toracica, e Konrad Hötzenecker” riferisce l’ospedale.

COMPRENSIONE — “Chiediamo la vostra comprensione per il fatto che la famiglia non farà alcuna dichiarazione pubblica e vi chiediamo di rispettare la privacy della famiglia Lauda”. L’operazione è stata eseguita a causa di una grave malattia polmonare. Secondo la tv austriaca ORF, il presidente onorario della Mercedes è in condizioni molto gravi. Lauda è stato campione del mondo di F.1 nel 1975, 1977 e 1984.

RICOVERO — Da alcune settimane Lauda era ricoverato in ospedale, dopo aver interrotto le vacanze di famiglia ad Ibiza. Lauda, infatti, non ha assistito per la Mercedes alle gare di formula 1 a Hockenheim, il 22 luglio, e in Ungheria, il 29 luglio. Secondo il quotidiano viennese Oesterreich, il patron della compagnia aerea Laudamotion, durante il soggiorno ad Ibiza, avrebbe sottovalutato i sintomi di un’influenza. Quando le sue condizione sono peggiorate, il tre volte campione del mondo è rientrato in patria con il suo jet privato. Dopo alcuni giorni in rianimazione, le condizioni di Lauda erano migliorate al punto di giustificare il sul trasferimento in un altro reparto. Oggi le condizioni sono però peggiorate di nuovo ed è stato sottoposto al delicato intervento di trapianto.

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